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1,2,3.... Ippocrate! Cambi di stagione e meteoropatie: da dove originano e come affrontarle Come è ormai noto a tutti il nostro corpo reagisce e si adatta ai cambi di stagione: in particolare sono l' autunno e la primavera le due stagioni più sensibili. L' organo che subisce le maggiori perturbazioni durante il cambio di stagione è l' ipotalamo, piccola ma importantissima ghiandola situata nel sistema nervoso centrale e deputata al rilascio della maggior parte degli ormoni che controllano il sisitema endocrino ( tiroide, surreni, genitali, etc. ). L' ipotesi più accreditata riguardo all' insorgenza delle meteoropatie è che le perturbazioni atmosferiche, in modo più specifico i fronti freddi, possano stimolare la produzione di ACTH ( ormone stimolante la ghiandola surrenale, rilasciato dall' ipofisi sotto stimolo ipotalamico ), con un conseguente aumento dell' ansia. Al contrario, essi fanno diminuire la produzione di endorfine, gli analgesici dell' organismo rilasciati anch' essi dall' ipofisi, con notevole abbassamento della soglia del dolore. Ciò comporterebbe un sensibile aumento della dolorabilità a livello muscolare, tendineo e nervoso, e in modo ancor più specifico, delle cefalee di tipo tensivo. D' altra parte è esperienza comune che i dolori cosiddetti reumatici, nonché i “torcicolli” ( meglio definite cefalee di tipo tensivo ) aumentino proprio con il freddo e l' umidità. La tiroide risente delle perturbazioni atmosferiche aumentando la produzione di tiroxina, mentre il surrene reagisce con un' anomala produzione di catecolamine e di corticosteroidi: le prime, prodotte dalla midollare surrenalica e dalle terminazioni nervose del sistema simpatico, entrano in gioco nei periodi di sovraffaticamento o di stress acuto; i secondi, prodotte insieme ad altri ormoni dalla corticale surrenalica, vengono coinvolti nei periodi di stress cronico. Proprio dalle basi anatomiche e fisiologiche appena citate possiamo capire come i termini stress e meteorolabilità siano spesso collegati: in particolare il disturbo d' ansia generalizzato ( GAD ) è diffuso almeno nel 60-80% dei soggetti affetti da meteorosensibilità. Ma che cos' è questo GAD? La principale caratteristica clinica del GAD è la presenza, per un periodo di almeno 6 mesi consecutivi, di una condizione psicologica di ansia e di preoccupazione eccessiva, è una condizione che porta ad una sindrome da “superstress” oppure “iperstress”. Negli adulti, all' ansia ed alla preoccupazione sono associati almeno 3 dei seguenti sintomi: irrequietezza, irritabilità, sindrome delle “gambe agitate”, specie nelle ore pomeridiane e serali, oppure sensazione di “nervi tesi” o nervi “a fior di pelle”; stanchezza o facile tendenza alla spossatezza, in particolar modo al mattino; notevole difficoltà nell' ideazione, nella concentrazione, nell' attenzione, associata ad improvvisi vuoti di memoria; irritabilità; forte tensione muscolare, soprattutto ai muscoli del collo e lombosacrali; alterazione del sonno: difficoltà ad addormentarsi, sonno con risvegli frequenti, risveglio precoce, o sonno non riposante, inquieto e comunque insoddisfacente. Non bisogna mai sottovalutare questi sintomi perchè spesso, oltre ad es sere indicativi di una situazione di stress e di stanchezza generalizzata, sono anche associati a forme depressive più o meno importanti. Come aiutarsi? Dei validi alleati contro i disturbi metereopatici possono rivelarsi la fito- gemmoterapia e l' oligotearapia.